Mi piacciono quelle poesie
dove non accade nulla
o ciò che accade
resta fuori scena.
Come quelle case vuote
che sono più grandi
dentro che fuori
e ancora conservano i segni
dei loro vecchi inquilini.
O quei quadri di Hopper
dove sempre accade qualcosa
che sa soltanto lui.
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Pronuncio un nome
Lo dico delicatamente,
come cullandolo:
nulla accade.
Lo scrivo sulla parete.
Traccio un cerchio.
Mi siedo in attesa.
A volte
le cose tardano,
mi dico.
Non so.
Che forse
anch'io,
stia andando
verso qualcuno,
da qualche parte,
che mi chiamò
molto,
molto tempo fa.
**
Autobiografia
Vengo da un luogo
vado verso un luogo
che mi sfugge.
Tra questi due luoghi io esisto:
questo spazio tra parentesi,
questi puntini di sospensione
nella neve
delle pagine di un libro
Impronte di qualcuno
che dice che sono io.