Affacciarsi sui fiori tra le pietre
e prima di cadere, respirare.
L’alba sorprende la ferita.
È un giorno senza memoria
né case palazzi o grondaie
né rimbalzi. Novembre
è una promessa di neve.
***
Farsi raggio o crepa,
sottile, annidarsi nei concavi
spazi, addormentare la memoria.
Quello che non abbiamo
sono i suoni iniziali dei nomi
che un tempo ebbero un volto.
Sia benedetto
questo spazio fatto altrove.
***
Questo corpo si depone
foglia in attesa
tappeto e rovo
perché dentro tutto il chiaro
esplode sempre una nube scura.
I covoni allineati descrivono
geometriche visioni.
Ma non è ancora tempo del raccolto.