in questa stretta dolorosa
ci proviamo a volare più in alto.
Tu che hai i nomi diversi per la neve
e silenzi per tutte le ore
se la notte non dovesse bastare
conserveremo le palpebre chiuse.
***
Siamo l'orizzonte di un bene più grande
guardiamo verso l'alto
come fanno i quattro alberi.
Ci sovrasta un vortice di nuvole
I miei rami sono tutti ricurvi.
***
Mio silenzio è questo spazio
in cui riempire il vuoto
con il tuo vuoto.
Scolpire ogni lineamento
fermare questo gesto delicato
sentire il pieno della carne
la fragranza del pane
la mano che lo spezza
la bocca che lo mangia.