Juarroz
Angoli che non possono chiudersi, dici,
e come li conosce l'amore
e sempre ritorna a essi
come il pensiero, e le parole,
i paragrafi del vento.
Ripenso a queste parole
e ti rivedo, piccolo, elegante,
con un vestito blu,
un signore argentino
che scriveva poesie verticali
esperto di una geometria
che egli stesso aveva ideato
ma per cui non esistevano strumenti
di misurazione.
Abitavi in un meraviglioso
continente dello spirito
dove le nostre leggi non valgono,
dove sono le domande a imporsi
con la forza degli assiomi.
Un vestito blu, una cravatta,
un aberrante ordine dello spazio:
accesso all'altro
mondo esistente,
la poesia.
***
Poeta
Nome, cognome, corpo,
a questo si aggrappa, spirito, anima, persona,
il mai calcolabile nucleo
dell'autore, dell'artefice
in una fuggevole vita,
fluente, multiforme,
farfalla e falco, affermazione
e confutazione, pensieri
pronunciati, ma meglio ancora scritti,
vita che scorre come un fiume,
Cervi e anatre lungo le rive,
mai da solo,
chiese, castelli in lontananza,
una prigione, un chiostro,
potentia maxima,
confessionale e tavolo da gioco,
in questo labirinto
di tutto il possibile, tra bollettini di borsa
e fossati, bar sotto casa, terra di nessuno,
si muove il poeta,
prova tra i muri del destino
l'esito dei dadi,
l'uno o il sei, miele o cenere,
recitativo o aria,
prova acqua o sasso,
vincita o perdita, cardi o gigli,
con l'orizzonte sempre più vicino
una vita
piena di inni
che ancora
non ha il sapore
della somma.
***
Dualità
Matrimonio del corpo e dell'anima, come
Sempre si compenetrano,
La tristezza assume il volto del dolore,
La malattia si maschera da angoscia, come la ferita
Modifica il pensiero, reciprocamente sopportano
Le loro forme, le loro morti si insinuano
L'una nell'altra, come questi inseparabili
Gemelli soffrono sempre insieme,
Finché il corpo si rompe come un vaso e
L'anima ne sgorga come acqua.
Così hai rotto il vaso che eri tu
Con la manu che scrisse il tuo libro, e
La tua anima è fluita via
Fin là dove posso leggerla.