Se mi addormento in me mi viene paura,
è come perdere la vista, chiudere un portone,
trovarsi di notte per una salita buia
dov'è l'ombra che io ero non ha più luce...
E dove sono? Quale aria mi ha mosso?
Più cammino e più mi gira la testa,
non sono più io ma un altro che dietro il muro
cerca Dio e lui si tiene nascosto,
forse scappato dietro di me dove c'è buio.
***
Si scivola su delle pietre che fanno paura
e non troviamo più la strada per tornare
- come oscuro il fogliame che matura a stento!
Che nebbia è la luce del nostro pensare! -
Camminiamo come ubriachi nella notte più tetra
e facciamo fatica a camminare, toccare...
Mi piacerebbe un giorno sognare la sera
una luce che canta e che fa cantare,
essere simile alla luce d'un'anima che vera
ti fa la vita senza mai logorarla...
***
Nel ventre della vita Dio ti fruga.
Come chiamarla questa spina che crea rose?
È come un principio, una fine, un'inquietudine,
una vespa che ti punge e t'invoca,
e tu, come i sordi e gli orbi, non rispondi.
Io Dio non so chi è, non so niente di lui...
... È come una voce di voce che parla dentro
E chiama dentro un corpo al nulla di lui.