di un fianco solare nei paraggi
di quella pagina chiamata amore.
Ma oggi non hai tempo,
oggi che qualcosa cade in dono
per te dalla guizzante memoria
luminosa dei tuoi vent'anni,
oggi non vedi l'ora vai a camminare
sul mare a vedere i chiari della gente
i segni in corso verso gli occhi,
hai tempo, dici oggi non ha tempo
il tempo c'è il sole non soffrire,
ci penserai più tardi al tardi che lesto
s'abbuia e divora tutte quelle cose
che mai farai in tempo ad amare.
***
Conoscere quella bellezza
lontano dal fatto, pure
vederti in trasparenza
nella filigrana del sole,
un giorno di vacanza:
tu non parli con me.
Eppure riconoscere quella bellezza
evocata dal momento, lì
solo per me
trafitta assenza in un poco
suono di presagi
imminenti, tu sposa
tu spina centifolia
di chiarore tra le
dita del saluto.
***
Avrei voluto essere
il primo mattino
il primo gelo di novembre
la prima volta che si vede
la realtà e somiglia a una montagna
o alla tua foto di quando avevi sei anni
la prima volta che hai pianto
perché tutto era già scritto.
La prima volta che a memoria
hai contato
da uno
fino
a dieci.