Federica D'Amato: tre poesie da "A imitazione dell'acqua"

 






Che mai ti videro al fianco

di un fianco solare nei paraggi

di quella pagina chiamata amore.


Ma oggi non hai tempo,

oggi che qualcosa cade in dono

per te dalla guizzante memoria

luminosa dei tuoi vent'anni,

oggi non vedi l'ora vai a camminare

sul mare a vedere i chiari della gente

i segni in corso verso gli occhi,

hai tempo, dici oggi non ha tempo

il tempo c'è il sole non soffrire,

ci penserai più tardi al tardi che lesto

s'abbuia e divora tutte quelle cose

che mai farai in tempo ad amare.




***




Conoscere quella bellezza

lontano dal fatto, pure

vederti in trasparenza

nella filigrana del sole,

un giorno di vacanza:


tu non parli con me.


Eppure riconoscere quella bellezza

evocata dal momento, lì

solo per me

trafitta assenza in un poco

suono di presagi

imminenti, tu sposa

tu spina centifolia

di chiarore tra le

dita del saluto.




***




Avrei voluto essere

il primo mattino

il primo gelo di novembre

la prima volta che si vede

la realtà e somiglia a una montagna

o alla tua foto di quando avevi sei anni

la prima volta che hai pianto

perché tutto era già scritto.


La prima volta che a memoria

hai contato

da uno

fino

a dieci.