Mi perdo nel giardino, nel tuo vestito a fiori,
Nel tempo, nelle stagioni, nella tua ora
Incandescente, meridiana. Mi scotto al fuoco
Dei tuoi giorni. Tu sei la fornace, la madre,
Il ventre gravido di luce, io la mela matura,
Tu la bocca che mi accoglie e sputa.
***
Non voglio l'intero, so bene che il vero
È un corpo che si spezza, un taglio,
Una frattura scomposta .Persino il giorno
Si dà in pasto a piccoli morsi.
Quando troveremo l'incendio
Saremo pallidi e freddi.
Adesso Il bene è un frammento.
***
Dovremmo puntare ogni giorno la fine
Come si punta un bersaglio, dovremmo
Sostenere con tenacia lo sguardo
Del vulnerabile, prometterci
L'abbandono, la disfatta.