è una clessidra senza tempo.
Lentamente scorre la sabbia
di mille anni. Che i granelli sono contati,
lo sappiamo, il numero però
non ci è noto. Il tempo trascorre e si ferma qui,
nella stanza che intanto è diventata la tua vita.
(...)
Questa notte il tuo respiro quasi non lo sento,
devo piegarmi su di te per vederlo.
Fluisce la goccia silenziosa e quieta
e la notte è tranquilla, nonostante il ronzio
del traffico intenso sul viale che penetra
dalla finestra aperta di una spanna.
Le gocce cadono, quindici
al minuto, cadono così
da quattro settimane, cadranno così
per il resto della tua esistenza breve.
La goccia ti tiene in vita, il cibo
non riesci a trattenerlo, nemmeno
riesci più a inghiottire altro
che la dose quotidiana di compresse, compresse
contro gli spasmi, contro la pressione cerebrale,
contro la nausea, l'agitazione e i dolori.
(...)
Tu hai vissuto, e ancora vivi.
È debole l'alito del tuo respiro, ma quieto e caldo
io lo sento sulla mia guancia. La tua vita sarà breve
Ma breve non è privo di senso.
In questa breve vita, tu
hai vissuto più cose di altri
che, di tempo, forse, ne hanno avuto dieci volte tanto.
Hai diffuso intorno a te luce e gioia
e lo fai ancora, possiedi una forza interiore che consola i tuoi,
che ora ti stanno accanto
- Con grandi occhi osservi gli adulti
che troppo facilmente, come bambini, sono confusi
e piangono, si lamentano o perdono il controllo.
Certo, è dura, ma tu la prendi come viene.
Rispondi "Così così" quando stai male
e "Benissimo", se appena il dolore
ritira i suoi artigli. Lo spazzi via, il dolore.
"Dammi il blocco, voglio disegnare!"
In principio la tua mano trema,
ma poi ogni volta per un po' funziona. "È
per la nonna". Ecco, e ora la vita ha il suo corso,
un'altra non l'abbiamo. Insegnami
la tua pazienza, la tua costanza.