Ives Bonnefoy: tre poesie da "Seguendo un fuoco"




Qui, sempre qui



Qui, nel chiaro luogo. Non è più l'alba,

È già la giornata dai desideri dicibili.

Dei miraggi d'un canto nel tuo sogno non resta

Che questo scintillio di pietre future.


Qui, e fino a sera. La rosa d'ombre

Girerà sui muri. La rosa d'ore

Sfiorirà in silenzio. Le lastre chiare

Guideranno a loro modo questi passi che amano il giorno.


Qui, sempre qui. Pietre su pietre

Hanno costruito il paese detto dal ricordo.

A stento il tonfo dei frutti semplici che cadono

Infervora ancora in te il tempo che guarirà.




***




La stanza



Lo specchio e il fiume in piena, stamattina,

Si chiamavano attraverso la stanza, due luci

Si trovano e s'uniscono nell'oscuro

Dei mobili della stanza dissigillata.


Ed eravamo due paesi di sonno

Comunicanti attraverso i loro gradini di pietra

Dove si perdeva l'acqua limpida di un sogno

Che sempre si riformava, sempre s'interrompeva.


La mano pura dormiva accanto alla mano inquieta.

Talvolta un corpo un poco nel suo sogno si muoveva.

È lontano, sull'acqua più cupa d'un tavolo,

Il rosso vestito, una luce, dormiva.




***




La luce della sera



La sera,

Quegli uccelli che si parlano, indefiniti,

Che si mordono, luce.

La mano che s'è mossa sul fianco deserto.


Siamo immobili da molto tempo.

Parliamo sottovoce.

E il tempo resta attorno a noi come pozze di colore.