Qui, nel chiaro luogo. Non è più l'alba,
È già la giornata dai desideri dicibili.
Dei miraggi d'un canto nel tuo sogno non resta
Che questo scintillio di pietre future.
Qui, e fino a sera. La rosa d'ombre
Girerà sui muri. La rosa d'ore
Sfiorirà in silenzio. Le lastre chiare
Guideranno a loro modo questi passi che amano il giorno.
Qui, sempre qui. Pietre su pietre
Hanno costruito il paese detto dal ricordo.
A stento il tonfo dei frutti semplici che cadono
Infervora ancora in te il tempo che guarirà.
***
La stanza
Lo specchio e il fiume in piena, stamattina,
Si chiamavano attraverso la stanza, due luci
Si trovano e s'uniscono nell'oscuro
Dei mobili della stanza dissigillata.
Ed eravamo due paesi di sonno
Comunicanti attraverso i loro gradini di pietra
Dove si perdeva l'acqua limpida di un sogno
Che sempre si riformava, sempre s'interrompeva.
La mano pura dormiva accanto alla mano inquieta.
Talvolta un corpo un poco nel suo sogno si muoveva.
È lontano, sull'acqua più cupa d'un tavolo,
Il rosso vestito, una luce, dormiva.
***
La luce della sera
La sera,
Quegli uccelli che si parlano, indefiniti,
Che si mordono, luce.
La mano che s'è mossa sul fianco deserto.
Siamo immobili da molto tempo.
Parliamo sottovoce.
E il tempo resta attorno a noi come pozze di colore.