David Maria Turoldo: tre poesie da "Canti ultimi"





E intanto i giorni


Intanto i giorni si rallentano
uno
più lungo dell'altro
e un altro
ancora più lungo, e la notte
ti esilia
per neri deserti:

quelle infinite
lucide notti! E il soffitto
e le pareti
che non sono più:

perduto
in un mare senza sponde.

E l'interminabile corridoio:
un tunnel sotto il mare
dove ti accompagna appena
una luce gialla
che balugina
non sai da dove...



***



Anche la polvere


Neppure il poeta a te più caro
è riuscito a dire il vero:
che le cose - se il tuo soffio ritrai -
sono subito polvere:

è già un infinito la polvere
sul ciglio del Nulla.



***



Almeno un poeta


Almeno un poeta ci sia
per ogni monastero:
qualcuno che canti
le follie di Dio.

La città non conosce più canti
le strade stridono di rumore:
e anche là dove ancora
pare sopravviva il silenzio
è solo muta assenza.

Ma in qualche parte
tu devi esserci, Signore.