Trovare il giusto passo
in questo tempo.
Dimenticato nel cuore
che non ha più spazio.
La neve dell'inverno qui ritorna.
Nel mattino
che lancia messaggi
e batte alla finestra.
Trovare il passo che non teme
la stagione morta - nell'aria di specchi
come foresta
dalle mille insidie.
E il ricordo trasforma il tempo
in una maschera di pianto - come dolore.
***
Descrive il nostro abisso il raggio
di luce nel cuore - metà della vita
è già scossa dal temporale.
E qui sopra il legno vacillante,
dai ripetuti dolori risaliamo - al cielo
scuro e lontano
dal mondo dei bambini.
In equilibrio di poesia
che nel giorno solleva
i rami secchi e ingombranti.
È la rara voce,
il superamento dell'attimo: il tempo
di vivere cercandoci.
Di là dalla natura morta delle cose.
***
Al ritorno da lunghe strade
mi accompagna un disegno
nelle parole che tornano vive:
rumori di realtà, nell'immediato
celebrare un senso.
Poi il viaggio diventa
l'ombra prima del giorno,
l'insidia che divora intero
il tempo. Rincorro
una perduta Grazia
senza rifugio.