il suo immobile ardore un po' fiaccato,
la languida estiva sbavatura. Eccomi.
Ai minuti, al facile perdono,
ai mercati scintillanti di materia,
all'invito innocente del mattino,
alla corsa, il gentile riposo.
Nell'aria imbambolata
facce bellissime passano per strada,
perduti amici miei li riconosco.
Il tempo senza tempo di settembre
si ripete, estate e infanzia
sono ancora insieme.
***
Distratta e stordita dal freddo
e dai rumori, ritrovo ora stupori
a primavera. Accogliere le prime note
in attenzione e preghiera ascoltare,
raccogliere parole.
***
Le strade in apparenza quasi uguali
che rigano il tuo immenso limitato
spazio: giunta alla fine quando le percorro
ho sempre nostalgia del loro inizio.
Mi estendo in superficie, mi dispiego,
città stenditi, ti abbraccio.
Queste poesie sono tratte da Patrizia Cavalli, Vita meravigliosa, Einaudi, 2020.